Siccità 2022: è tempo di Moda Circolare.

Se associare gli eventi atmosferici all’abbigliamento ti sembra un azzardo, chissà cosa pensi che sia la Moda Circolare? Magari una mega ombrella per più persone, tipo tenda da circo, sotto cui proteggersi quando piove!
Anche se l’idea, per certi aspetti, potrebbe essere divertente, non è questa. Ma la nostra potrebbe piacerti anche di più.

Moda Circolare SheSide 1 Circular Fashion

La Moda circolare, come l’economia circolare a cui si rifà, è quella che rimette nel ciclo produttivo rimanenze o risorse residue, ma ancora utilizzabili, nel modo meno nocivo per persone e ambiente. All’opposto del fast fashion che, da “cheap” a cui ci è stato venduto (scusa l’ironia delle parole), ora ci manda il conto da pagare e con che interessi, la Moda Circolare non solo contrasta lo spreco di materie prime, ma punta anche ad allungare la vita di ogni capo. Più a lungo si può indossare un abito e meno bisogna produrne.

In pratica, nella Moda con dinamiche circolari gli abiti nascono dal riciclo dei tessuti, o di altri scarti tessili, ma anche vegetali o alimentari, opportunamente trattati, così da non depauperare ulteriormente il suolo di risorse sempre più limitate.

Perché fare questo? Beh, banalmente per quel conto che dicevamo poco fa, rimasto da saldare: indovina a chi?
Te lo immagini come sarebbe stata, e sarebbe ancora visto che non è finita, questa estate senza potersi fare la doccia? O senza mangiare una bella spaghettata allo scoglio, se non ci fosse abbastanza acqua per cuocere la pasta?

La domanda non è fuori tempo, visto che è da settimane che la siccità la tocchiamo con mano. Basta andare al supermercato, dove i prezzi di frutta e verdura sono lievitati per i raccolti danneggiati o persi, proprio per la mancanza d’acqua.

Come capita spesso, spessissimo, solo quando non ce l’hai più, riscopri il vero valore di quello che poco prima avevi, ma davi per scontato.

Ora ti chiedo: sai che per produrre un solo paio di jeans servono quasi 9500 litri d’acqua? Sono 15 vasche di tintura, per far prendere al cotone il tipico colore del denim, insieme ad una notevole quantità di additivi chimici, per fissarlo. Quello che resta sono acque di scarto. Inutilizzabili.

Fortunatamente, possiamo ancora evitare tanto spreco di cui stiamo già vivendo le conseguenze climatiche.
Bastano piccole cose, piccoli gesti. Tipo fare attenzione a quale jeans acquistiamo.

Noi di SheSide, usiamo quello recuperato da altri brand, così come tutti gli altri tessuti, che non lo utilizzano più dopo aver realizzato le loro collezioni stagionali. Se il danno ormai è fatto, noi cerchiamo di non farne altro. E lo facciamo scegliendo per le nostre gonne gli scampoli più piccoli che troviamo, proprio per risparmiare loro di essere bruciati o triturati. Diventano così capi che ci ricordano di cosa abbiamo davvero bisogno per vivere.

Moda Circolare SheSide 2 Circular Fashion

Tu rinunceresti ad un capo pratico come il jeans? E cosa saresti disposta a fare per non rinunciare a bere e a lavarti?

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