La nostra storia nasce nel 2019, dopo un licenziamento inaspettato.
L’idea di SheSide viene concepita, passeggiando in cerca di consolazione e pace, lungo l’argine di uno dei tanti corsi d’acqua grazie ai quali esiste la Pianura Padana.
Come la copertina di Linus, vuole essere una moda che ci accompagni in tutte le occasioni che ci toccano da vicino. Che ci avvolga e metta al centro noi.
E vuole essere bella quanto confortevole, come la Terra che la ispira.
Nemmeno “Lei” però è al meglio delle sue condizioni: vedere senza acqua il canale sotto casa, fino a poco tempo fa necessario per alleggerire il vicino fiume Brenta, non è segno di buona salute. Nè la cosa va migliorando. E così è non solo qui.
Allora come conciliare questo con la voglia di una moda che restituisca dignità e armonia, e non solo a me, sapendo quanto proprio il settore tessile incida su di essa?
Ecco perchè la nostra soluzione è flessibile al divenire umano e ambientale, e dal buono di ogni condizione prende il meglio e si evolve per trasformare la moda bella, chiesta in prestito agli anni 50, in una nuova prospettiva: una moda buona e intelligente.
Così nasce il nostro eco-design che è conservazione di vecchi mestieri e buone pratiche del passato insieme ad un’innovazione d’uso.
E dal recupero, di tessuti come di persone scartate, al upcycling, che rende la risorsa di partenza più preziosa di quanto non potesse essere prima, è come un’araba fenice!
Io sono Sibilla. E in questo progetto di ripartenza mi hanno aiutato, in particolare, Vanessa Bonazzi, Monica Pallado e Valentina Vedovato (Amiche e “modelle”), Shana Carrara e Giovanna Camporese (Fotografe e Videomarkers), Gabriella Deon (Sarta Accademica), Tatiana Inserra (Formatrice e Consulente Seo e Link Builder), Corinna Torri (Visual Designer Consulente e Formatrice), Federica Giorgia Barbara e Luisa (Collaboratrici), Anita Simonetti (Modellista) e Chiara Cingano (Life Coach). A tutte un enorme grazie. Davvero!
E’ con tutte loro che prende vita SheSide. “Noi” è il soggetto, e si, siamo di parte. Dalla parte delle donne e dalla parte dell’ambiente